L'Arte è Cultura, la Cultura è Conoscenza,

la Conoscenza è Luce, la Luce è Verità.

Io Sono Eterne Gioia, 2016

Francesco Paramananda Russo, ritrattista, pittore e scultore, ha allestito una nuova personale dal titolo "Io Sono Eterna Gioia", rappresentazione di un'Arte del nuovo mondo, quello in cui l'artista crede. E che è quello della ricerca continua dell'Arte da sempre, sul modo di leggere e vedere il mondo stesso. Del resto Russo vanta una formazione di primo piano in questo ambito che porta echi di nomi come Francesco Messina e Marino Marini.
La Nuova produzione, cosi viene definita nella presentazione:"I dipinti più recenti di Francesco Russo sono più che mai vibranti. Questa vibrazione non è dovuta tanto ai colori quanto al contenuto spirituale che essi offrono molto generosamente. Come conseguenza di un lungo processo dall'effetto purificatorio, ognuno di essi è la dimostrazione evidente del momento in cui la ricerca ha fatto spazio al ritrovamento e in cui la dualità si è trasformata in unità e concentrazione. Ciò che rende i dipinti di Francesco Russo generosi è che non sono esclusivamente un momento nel percorso mentale dell'artista, ma fanno si che la loro energia abbia un effetto che continua nella mente dell'osservatore". Le sue ultime opere, come dice lo stesso autore, hanno un effetto benefico visivo e uditivo con la loro composizione geometrica che si sviluppa sempre da un centro; creando un forte effetto di ordine, pace, gioia, toccano e curano l'anima, lasciando un senso di positività e completezza.
Sono, appunto, opere del Nuovo Mondo che sta per manifestarsi! Cosi dice l'artista. E ancora, con le sue parole: "L'Arte rivela, esalta, innalza, eleva e ringrazia. Segna la civiltà, la rivela nella cultura del tempo!". Dà risposta all'eterno dibattito, ancora attualissimo, se l'Arte serva ancora e a che cosa. Anche solo a migliorare il paesaggio umano, a volte, come l'artista ottiene con l'opera scultorea "Inno Alla Pietra", installata all'interno del rondò sulla S.P.16 nei pressi di Cisternino.
Se segni e simboli governano il mondo, non leggi e parole, - come ancora sottolinea Russo - quando egli sceglie di eseguire un immagine, vuole donare un beneficio collegando l'osservatore al proprio sè! Infine, l'utilità indiscussa dell'arte. Come dire, anche, ... "Fatti non foste per viver come bruti"... Gia esposte nella galleria Annette De Keyser, ad Anversa.

Cisternino, 2010

Sono entrato in un nuovo cliclo della mia ricerca, un momento di confronto tra il mio segno pure, sintetico di simbolismo universale, e un tratto descrittivo che disegna volti, la fisionomia delle persone.
Nel segno - consapevole gestualità - esprimo tutto il percorso artistico che mi riguarda, dalla scultura alla pittura. Il segno mi appartiene.
Nel complesso mondo dell'essere comune, nell'ordinaria apparenza fisica, intendo cogliere l'energia, l'anima nella sua espressione, l'essenza fisiognomica dell'io individuale.
Intendo vedermi e stimolare la persona a vedersi attraverso il ritratto. L'avvenimento "Ritratto": scandagliare l'io individuale per fare un click o uno scatto fotografico interiore.
Dare un indirizzo profondo al vedersi - chi vede sé stesso vede tutto e tutti.
L'incontro porta ad una auto-indagine... Riflessi di un insieme di volti, una successione di segni che riprendo in vari modi e momenti... Imitando l'azione del tempo...
Trasformazioni nel corpo rivelate dai segni del viso.
I personaggi che ritraggo hanno tutti un'elevata singolarità che per una sottile sorta di empatia karmica risonante mi scelgono, amo ripeterli, e sempre di più mi rivelano l'espressione mutevole nell'unicità dell'uno dell'anima dell'essere umano facendo parte del tutt'uno dell'umanità.
La mente di chi osserva definisce a suo modo, interpreta e proietta visioni mentali, libera spettri, volgendosi verso l'autorealizzazione.


Savilly, Aprile 1999

Le sculture e acquarelli, che ho realizzato nell'anno 98-99 sono intitolate: "Idingal" (venti interni o correnti interne del nostro corpo: maschile-femminile), "Kundalini Shakty" (energia vitale termine dei Veda), "Hecce Homo" (questo è l'uomo), "Stele dell'unità", Lingam Ioni (simbolo: maschile femminile), trattano quindi di tematiche fisiche del nostro corpo (grossolano e sottile), apro un dialogo verso l'autoconsapevolezza di come siamo, e di quello che viviamo in noi stessi.
L'osservatore viene a interagire, specchiandosi nelle striscie di specchi e confrontandosi alla corporeità della struttura essendo questa anche a misura umana.
Conoscendo sé stessi si conosce tutto e tutti, (micro macro). Come diceva Paul Klee: "il ruolo dell'artista non è quello di riprodurre il visibile ma è quello di renderlo visibile mostrandoci così quello che viviamo", questa frase di Paul Klee è in sintonia con la mia visione.
Voglio allacciarmi anche ad una frase di Mahatma Gandhi: "L'Arte se non eleva il Sé è inutile", così chiaro è il pensiero di questi due e altri uomini illuminanti, e autorealizzati, che ci riportano ad una ricerca, che è totale nell'esistenza dell'uomo e tocca problematiche globalizzanti come fatto culturale esistenziale, che aiuta ad entrare dentro sé stesso, nella nostra natura, nel sentirsi, prendendo consapevolezza di come siamo (autorivelandoci).
E' importante riappropriarci di noi nel corpo spirito umanisticamente scientificamente, in tal modo potremmo risvegliare un rinascimento contemporaneo che unisce culture e scoperte scientifiche, per un avanzamento salutare dell'uomo di oggi, senza separazioni né di continenti culture, né di mente corpo, riappropriandoci di tutte le conoscenze migratorie, culturali e scientifiche di tutti i continenti ed epoche, "Realtà culturale e sociale di oggi".
Le ricerche verso le verità possono solo dare benefici culturali esistenziali a tutti gli esseri, ci reintegrano nell'unità della cultura umana, dell'essere uno in tutto, nella comunione psicofisica dell'amore, tutto e uno nell'unità dell'uomo e del mondo.
In questo mio lavoro indago anche sul senso esistenziale del vivere.
Il senso, il ruolo, l'esistenza evolutiva e storica dell'uomo ci confermano.
Così i supporti storico-culturali delle verità e le affermazioni rivelateci da grandi uomini, ispirati dal beneficio culturale, dall'armoniosa bellezza, come diceva Platone, che "il bello, la bellezza produce il bene". Questo è il senso di fare arte per me, con la responsabilità dell'artista ispirato.
Oggi lavoro necessariamente, nella contemporaneità in questo tipo di ricerca, anche perchè l'arte è un bene sociale che supera ogni limite del tempo, e ci da una visione totale.
Armonia e bellezza: Valori eterni che cambiano nei tempi come i linguaggi e le visioni, linguaggi e visioni che ricercano nell'armonia l'unione tra cultura occidentale (basata sull'azione, scienze, razionalità) e orientale (intuito, contemplazione, devozione).